12-17 luglio 2018: cinque giorni di fermo dell’autotrasporto nei servizi al Terminal VTE di Genova-Voltri. Il problema da affrontare è il tempo d’attesa per i camion “che hanno superato ogni limite di guardia e tolleranza e che si traducono in una perdita considerevole per le imprese di autotrasporto, che con mezzi “fermi” non producono risultati ma solo costi.
L’annuncio del fermo vede schierate anche le associazioni Cna Fita, Confartigianato Trasporti e Fai Conftrasporto che affermano: “Le imprese di autotrasporto contestano ormai da molto tempo gravi difficoltà operative presso il Terminal VTE di Voltri-Prà, enormi tempi di attesa al carico/scarico dei contenitori, code dei veicoli nelle c.d. aree buffering causate dai blocchi operativi, fermi camion tassativi per “cambi turno” e denunciano la conseguente impossibilità di programmare viaggi e consegne, la inevitabile diffusione di irregolarità nei tempi di guida e di riposo e violazioni della sicurezza stradale”.
E ancora: “A causa dei gravi blocchi operativi creati dal Terminal VTE, le imprese di autotrasporto in un anno hanno visto volare in fumo circa 10 milioni di euro. Le attese operative dei camion ricadono ad effetto domino anche sugli altri operatori, quali spedizionieri, compagnie marittime e quindi, alla fine, sulla merce. A nulla è valso un intero anno di trattative al Tavolo dell’Autorità di Sistema, che non ha investito risorse per velocizzare i processi di lavoro.
Si capisce, quindi, come la situazione sia divenuta insostenibile e possa arrivare ad essere ingestibile. I tempi di attesa al terminal sono la goccia che fa traboccare il vaso, aggiungendosi alle condizioni già pesanti della vita dell’autotrasportatore, anche per via dell’aumento dei costi del carburante. Si deve, a questo punto, intervenire tempestivamente per risolvere questa piaga delle attese.
