I TRASPORTATORI GENOVESI NON CI STANNO

I TRASPORTATORI GENOVESI NON CI STANNO

Con una nota l’associazione dell’autotrasporto italiano, Trasportounito, chiede “Immediata rimozione del blocco dei varchi del porto di Genova e ripristino della piena operatività dello scalo marittimo e dei suoi terminal in modo illegittimo paralizzati da una manifestazione e da uno sciopero non autorizzato e non annunciato”. L’associazione scende in campo presentando una denuncia alle autorità competenti contro il blocco del porto di Genova.
Lo sciopero, della durata di 24 ore, è stato proclamato a causa della morte di un camionista e la protesta ha messo in ginocchio l’intera città la settimana scorsa. Un’enorme quantità di mezzi, con camion e tir parcheggiati in doppia fila si sono aggiunti a quelli bloccati sui moli e che da lunedì sera scorso aspettavano di uscire, il tutto da Voltri fino a San Benigno e lungo le autostrade, in prossimità degli svincoli del nodo di Genova
Il segretario genovese di Trasportounito Giuseppe Tagnocchetti, in merito alla questione, afferma: “Hanno certo il diritto di difendere il loro posto di lavoro, ma non possono farlo bloccando l’economia di una intera città, del maggiore porto italiano, mettendo a repentaglio centinaia di operatori dell’autotrasporto e causando danni incalcolabili alla merce oltre che agli autotrasportatori e alla filiera logistica”.
Trasportounito, alleato con Spediporto (Associazione Spedizionieri Corrieri E Trasportatori Genova), attraverso l’esposto, chiede anche “l’individuazione e la sanzione di quanti stanno provocando un fermo del tutto illegittimo, non annunciato e non attuato sotto le dinamiche di alcuna sigla sindacale, del porto.”
Il blocco si presenta all’indomani del fermo sindacale, proclamato da Cgil, Cisl e Uil per rivendicare mezzi di sicurezza più elevate dopo la tragedia avvenuta nel terminal VTE e il fermo delle attività di autotrasporto.
In questo senso, le imprese di autotrasporto si sono viste costrette a inviare un maggiore numero di mezzi per garantire il rispetto degli impegni.

Lascia un commento